Quando si corre è indispensabile sapere dosare le proprie energie ed è fondamentale fare sforzi progressivi. Chiedere, pretendere troppo dal proprio fisico non è assolutamente consigliato perché controproducente sotto tutti gli aspetti.
Si possono valutare 3 parametri principali negli allenamenti, volume, intensità e frequenza Prendere l’abitudine di monitorare i chilometri settimanali, il ritmo, la frequenza cardiaca durante lo sforzo e la sensazione di stanchezza prima e dopo l’allenamento.
Spesso l’infortunio arriva quando uno di questi parametri subisce un’impennata improvvisa, senza dare il giusto tempo di adattamento all’organismo.
Volume: Come detto in precedenza il nostro corpo può adattarsi a correre per centinaia di km consecutivamente, ma è indispensabile arrivarci per gradi. Passare 6 mesi all’anno correndo 20-30 km a settimana, per poi aumentare improvvisamente il carico a 50 km in vista di una maratona, è un comportamento che quasi invariabilmente ci condurrà a farci male.
Intensità: La maggior parte dei runner ha la sensazione di dover correre ogni allenamento come se fosse una gara, correre lentamente diventa quasi una perdita di tempo, come se non sfruttassero appieno la sessione. In realtà si è visto come solo una parte del volume settimanale debba essere dedicato al lavoro ad alta intensità, mentre una buona percentuale dell’allenamento debba essere dedicato a un recupero attivo.
Frequenza: Il recupero è una parte fondamentale dell’allenamento, e per potersi preparare al meglio, è necessario modulare la frequenza degli allenamenti tenendo presente sempre le altre 2 variabili, volume e intensità. A volte un buon riposo è meglio di allenamento fatto male.